Napoli-Inter ai Raggi X: le due difese d’oro a confronto, sarà il big match a prova di bunker!

I gol argentini di Higuain e Icardi nonchè la fantasia di Insigne e Jovetic, ma non solo: la sfida tra Napoli e Inter, rivali in pole nella griglia della Serie A, pone l’accento sulle squadre meno battute del campionato. Il posticipo del San Paolo – evidenzia l’analisi effettuata da Sky Sport – pone difatti il confronto tra le migliori difese italiane: rispettivamente punite in 8 e 7 occasioni dall’avvio del torneo, rappresentano, ad oggi, una garanzia assoluta. Determinante il lavoro dei due tecnici nel blindare le porte dopo le amnesie della scorsa stagione. L’avvento di Sarri, in particolare, ha stravolto il dato dei gol in passivo, portando una miglioria notevole non solo sul possesso palla ma anche sulle occasioni concesse agli avversari. Andando a ritroso sino al Napoli di Benitez targato 2014/2015, ovvero l’ultimo mandato dello spagnolo sulla panchina azzurra – sottolinea Sky – ci troviamo dinanzi ad 5° posto finale, con ben 54 reti incassate e la 12a difesa del campionato: dati che testimoniarono le difficoltà dell’intero reparto in un periodo relativamente recente. Il ritorno di Reina e l’acquisto del fidato Hysaj, una formula collaudata e soprattutto l’organizzazione imposta all’intera squadra, hanno cambiato le cose: questa l’impronta del nuovo allenatore partenopeo, maniacale nella cura di dettagli e automatismi sino alla perfezione. Ma quanto e come stanno incidendo i singoli? Vediamolo insieme:

PEPE REINA – Leadership innata ed esperienza tra i pali, il 33enne spagnolo ha fatto ritorno al San Paolo dopo l’annata in Baviera. Il suo rendimento parla chiaro: imbattuto da 5 turni per un totale di 467′ (top in Europa), insostituibile per Sarri. L’ex Liverpool è indubbiamente uno dei grandi artefici dell’ottimo momento dei partenopei.

RAUL ALBIOL, KALIDOU KOULIBALY – Se il Napoli ha concesso solo 29 tiri in porta in Serie A, il merito va condiviso con i centrali, cresciuti per intesa e qualità. Da aggiungere l’importanza del cambio di modulo (4-3-3) e la copertura del centrocampo, che ha aiutato gli ex difensori di Benitez a rendere come mai prima; in particolare il francese, che si sta imponendo come uno dei migliori nel suo ruolo a livello continentale.

ELSEID HYSAJ – Con 1150′ disputati, il 21enne albanese è un uomo chiave e prima scelta nello scacchiere di Sarri. Inizialmente schierato a sinistra, il terzino ex Empoli ha trovato continuità sulla destra per garantire l’utilizzo del mancino Ghoulam. E dire che c’era chi rimpiangeva Vrsaljko…

FAOUZI GHOULAM – Britos e Mesto hanno lasciato Napoli, mentre a Henrique e Strinic restano le briciole. Sarri insiste su un reparto collaudato nel quale trova ampio spazio il laterale algerino, ultimo tassello della linea a 4 e prezioso pure negli assist. Bravo a spingere, con il nuovo allenatore è migliorato anche lui nella fase passiva e di copertura.

Passiamo ora all’Inter. Se Sarri ha abbandonato l’intoccabile 4-3-1-2 e la regia di Valdifiori, Mancini stravolge tuttora l’11 di partenza dopo la rivoluzione estiva tra mercato e giocatori. Scelte vincenti poichè la sua difesa risulta la migliore: 7 gol subiti in 13 turni. Un abisso rispetto alla scorsa stagione quando l’Inter terminò la Serie A con 48 gol incassati (10.a in questa classifica) senza raggiungere l’Europa. Il mercato ha favorito l’arrivo di Miranda, Murillo e Telles, protagonisti nella difesa nerazzurra.

SAMIR HANDANOVIC – L’unica macchia è tracciata dalla serataccia contro la Fiorentina, ma come Reina anche lo sloveno condivide un record nell’èlite europea: imbattuto per 9 partite intere. Un mostro di reattività e spesso decisivo, inviolato da 411′.

JOAO MIRANDA – La difesa che ricorda il bunker di Trapattoni e Zenga trova nel brasiliano il suo leader: 31 anni ed un passato nell’Atletico Madrid dei miracoli, il centrale è intoccabile per rendimento e sicurezza tanto da ritrovare la Nazionale.

JEISON MURILLO – Il suo partner sudamericano, che non risente delle modifiche tattiche di Mancini, è il 23enne colombiano preferito a Juan Jesus e Ranocchia. Impressionante per esplosività, qualcuno l’ha già accostato al modello e connazionale Cordoba.

GARY MEDEL – Da sottolineare, come nel caso del Napoli, il contributo del centrocampo in termini di copertura. Tuttavia il Pitbull, altro fedelissimo di Mancini, è stata la prima alternativa in difesa (come in Nazionale) in assenza dei centrali titolari.

ALEX TELLES – Il Mancio predica un calcio votato all’equilibrio e al sacrificio, cardini assorbiti dal mancino brasiliano già allenato al Galatasaray. Sugli esterni l’Inter cerca il salto di qualità, ma l’ambientamento del 23enne offre solide garanzie.

DAVIDE SANTON – Rischia di non essere della partita, ma sulle fasce non mancano le soluzioni a Mancini che ha già ruotato i vari Juan Jesus, Nagatomo e D’Ambrosio. Il turnover e la metamorfosi come chiavi vincenti? Anche in questo sorprende la capolista.

Questa la situazione nel dettaglio a poche ora dalla sfida del San Polo. Chi, tra Napoli ed Inter, perderà il proprio record di imbattibilità? Bisogna aspettare ancora un poco e lo scopriremo…

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