ADL in Cina: per un Napoli da urlo

Orizzonti lontani, esotici che possono aprire porte come un passepartout. Aurelio De Laurentiis non è fabbricante di chiavi, ma sicuramente è uno che dalle porte, quelle chiuse e che andrebbero aperte, è sempre stato affascinato. Il patron è partito in questi giorni per un viaggio verso la Cina che apre nuovi scenari non solo sull’impresa cinematografica del presidente azzurro, ma evidentemente potrà avere dei riflessi anche sull’altra impresa di famiglia. D’altronde le previsioni degli economisti sono chiarissime: entro il 2018 la Cina sarà la nuova prima potenza mondiale.

Sempre con lo sguardo rivolto al futuro. Da quando ha fatto il suo ingresso nel mondo del pallone, con tutta l’irruenza che un carattere così forte genera, De Laurentiis ha sempre parlato di innovazione, cambiamento, rivoluzione. Spesso bollato come un visionario, spesso trattato con eccessiva superficialità dai dinosauri del pallone che trattano come una minaccia tutto quello che arriva da un altro settore. Si ha sempre paura della diversità, quando invece potrebbe insegnarci qualcosa.

Le previsioni azzeccate. Quando parlava di stadio virtuale, di attenzione crescente al mezzo televisivo ed abbandono graduale degli stadi Aurelio veniva trattato con la sufficienza di uno che non sa nemmeno di cosa sta parlando. I dati sul calo drastico degli spettatori negli impianti italiani negli ultimi anni sono invece la dimostrazione lampante della bontà della previsione.

La Superlega e campionato di A a 16 squadre. Sembra ieri, ma bisogna tornare indietro negli anni per rintracciare dichiarazioni del presidente su questi temi. “Porterei i campionati nazionali a 16 squadre. A questi si affiancherebbe una grande competizione europea a cui parteciperebbero le prime cinque dei cinque migliori tornei”. La nuova riforma della Champions League va in questa direzione, così come la nostra Serie A, come testimoniano le parole freschissime del presidente della FIGC Carlo Tavecchio.

In Cina con furore. Già in estate De Laurentiis, con la manager Serena Salvione, aveva programmato questo viaggio orientale per cercare di diffondere il brand del club azzurro nel mondo. La volontà è quella di attrarre nuovi sponsor di caratura mondiale, capaci di sponsorizzare il club ed i calciatori di cui la società gestisce i diritti d’immagine. Uno strumento ulteriore, dunque, per azzerare il gap con le grandi d’Europa e sfruttare le infinite risorse che questi mercati hanno. Più che probabile ipotizzare anche delle tournée a scopo promozionale della squadra ed amichevoli organizzate con i club del campionato cinese. Il tutto rientra nel grande quadro di un Napoli sempre più competitivo ed al passo con i tempi. C’èra, anzi c’è un ADL in Cina. E non pensate ci sia andato soltanto per il cinema…

Aurelio De Laurentiis relatore all’Università di Xi’an. L’intervento in cattedra del Presidente, che ha parlato per circa due ore, è stato molto seguito dagli allievi dell’Università di una delle quattro città capitali antiche della Cina ed il sito ufficiale del club lo raccontato sul proprio sito ufficiale: De Laurentiis, in Cina per “The third silk road International Film Festival”, importante rassegna cinematografica che si tiene proprio a Xi’an, ha parlato agli studenti, molto attenti e molto preparati sull’Italia e in particolare su Napoli e il Napoli, delle sue sensazioni sulla crescita del calcio in Cina e di come, a suo avviso, l’Europa possa contribuire al suo sviluppo.

De Laurentiis si è poi soffermato su come il Calcio Napoli abbia intenzione di espandere il suo brand e la sua presenza in Cina, a cominciare dalla realizzazione di accademie e di progetti per condividere il know how tecnico e di business. Il Presidente ha anche risposto alle numerose domande degli studenti, in riferimento sia al calcio che al cinema, mettendo a loro disposizione la propria esperienza e dando loro consigli su quali competenze aziendali andrebbero sviluppate per poter lavorare nel mondo del calcio, in grande espansione in Cina.

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