
NAPOLI – C’è un verdetto che anticipa la giornata di campionato. Juve e Napoli hanno cominciato la loro prima fuga, nel segno di un’annata che potrebbe essere una specie di copia e incolla della stagione passata. Prima (la Juve), secondo il Napoli. Ma se i bianconeri soffrono e vincono per merito altrui (autogol dell Palermo) la squadra di Sarri fa ben altro. Il Chievo era ed é forse la squadra più impegnativa che s’è parata sulla via del Napoli. Ti gioca addosso, s’intrufola tra le linee; insomma é un grattacapo. Basta poco, però, al Napoli per saltare l’ostacolo. Soliti e micidiali triangoli, con appoggio sulle fasce, inserimenti veloci (Zielinski, Hamsik e Callejon) sono le mosse per schiacciare, con fiammate e in superiorità numerica le “barricate” degli avversari. Come contro il Chievo, costretto a non girare mai la palla indietro per evitare le incursioni dei corsari di Sarri. Da ieri, tuttavia, c’é da fare qualche applauso in più, vanno ad Hamsik, prestazione top e100 gol con questa maglia, e a Gabbiadini. Centravanti ritrovato, ma solo per chi osserva i giocatori con le lenti deformanti: uno o é bravissimo oppure é pessimo. Tuttavia nel calcio, come nella vita, quasi mai é così. C’é, però, un’altra partita in corso, se la gioca il Napoli contro il Napoli. Una storia che ha le sembianze d’un paradosso. Al Napoli oggi servono più metodo e unità di intenti che gol e vittorie. Sembra un’esagerazione, ma é così. Perché il 2-0 al Chievo va pure bene, anzi benissimo vista la radicalizzazione difensiva della squadra di Maran, però – e ve ne é sempre uno nella vita di questo Napoli – quello che non fila é il focolaio nascosto sotto la cenere di un rapporto che sembra essere già andato in fumo. De Laurentiis e Sarri si pungono a vicenda, come spine su un fiore (il Napoli) che rischia di appassire sotto assurde tensioni. Il Napoli che lotta spalla a spalla con la Juve ha precise priorità, non solo in campo, ma pure nei livelli di responsabilità. Un grande club, lo si giudica anche e sopratutto se é strutturato in tutti i suoi quadri dirigenti.(Toni Iavarone)
Le paggelle:
Reina 6 – Qualche uscita, tra l’altro tutt’altro che impossibile, per il resto ordinaria amministrazione. Viene superato da Floro Flores, poi stoppato da Koulibaly.
Maggio 6,5 – Partita ordinata, confermando la buona condizione fisica e mentale mostrata già a Palermo. Limita i danni quando puntato, poi esce bene in disimpegno giocando addirittura 75 palloni e risultando il secondo della serata.
Albiol 6,5 – Buona prova dello spagnolo, fresco di rinnovo fino al 2020. Domina sul gioco aereo ed imposta da dietro con la solita calma.
Koulibaly 7 – Fa esplodere il San Paolo come ad un gol quando salva su Floro Flores dopo il dribbling su Reina e poi si esalta in altre due chiusure. Grande sicurezza anche nell’impostazione da dietro
Ghoulam 6 – Non è molto sollecitato in fase difensiva, serata per lui ideale. Si sgancia con buoni risultati, senza strafare ma coinvolgendo sempre tutta la catena mancina.
Zielinski 6,5 – Non rinuncia alla sua progressione, che spacca spesso a metà il centrocampo del Chievo, ma è più disciplinato rispetto alle precedenti uscite. Più presente anche in fase passiva, può considerarsi ormai un co-titolare.
Jorginho 6 – Qualche palla persa di troppo, ma è sempre un punto di riferimento nello sviluppo iniziale dell’azione anche se gioca meno palloni rispetto al solito. Risparmiato nel finale in vista della Champions (dal 68′ Allan 6 – Ultimi venti minuti in cui fa girare palla, non rinunciando qualche percussione centrale senza grossi risultati)
Hamsik 7 – Sinistro che fulmina Sorrentino per il 2-0 che incanala il match e vale il traguardo dei 100 gol in azzurro. Ispirato, è tra i più attivi nella transizione offensiva, ma anche sempre posizionato dietro la palla quando il Chievo riparte.
Callejon 6,5 – Conferma l’ottimo momento con giocate per la squadra che infiammano il San Paolo, senza rinunciare alla solita enorme fase difensiva. Bravo a pescare Gabbiadini sul mancino nel gol del vantaggio.
Gabbiadini 7 – Sarri gli dà una chance da titolare e lui trova finalmente il mancino, bucando Sorrentino sul palo lontano. Tanto lavoro senza palla, qualche scambio stretto con risultati alterni e gli applausi al momento del cambio (dal 64′ Milik 6 – Non ha grandi palloni su cui incidere, in una circostanza in cui ha un pò di spazio carica subito la botta di mancino impegnando Sorrentino e poi fallisce un aggancio nel finale)
Insigne 6,5 – Non trova il gol neanche stasera, ma la sua prova resta più che positiva. Bravo a trovare il corridoio per Hamsik in occasione del 2-0, poi fatica a trovare la porta. (dall’80’ Mertens sv)
Sarri 7 – Nona vittoria interna consecutiva, non accadeva dal 1990. Il suo Napoli continua a macinare record ed in casa ha sin da subito raggiunto un ritmo importantissimo con un percorso netto. Il Chievo si presentava con appena quattro reti subite finora ed un punto sotto, a conferma della solidità raggiunta, ma gli azzurri hanno subito messo la gara sui propri binari riuscendola a sbloccare dopo un paio di grandi interventi di Sorrentino. Rilancia Gabbiadini, Insigne, Zielinski e Maggio titolari rispetto a Genova, ma il livello di gioco come nelle precedenti sfide non scende minimamente. Nel finale c’era spazio per l’esordio di uno o due nuovi acquisti, con Diawara e Giaccherini a scaldarsi fino al terzo cambio, ma l’appuntamento è rimandato.
Lascia un commento