
Mertens apre le danze in avvio, il rigore di Jorginho nel secondo tempo fissa il risultato: i ragazzi di Sarri dominano il match e sprecano molto, vanificando nel finale anche una doppia superiorità numerica (espulsi Koziello e Plea).
NAPOLI – Il vecchio Napoli non tradisce, anche se al triplice fischio di Marciniak deve vedersela con il retrogusto di un match-point non del tutto sfruttato. In un appuntamento cruciale come quello dei preliminari di Champions League, vero e proprio tabù per il calcio nostrano dal momento della riforma voluta da Michel Platini, gli azzurri sfruttano la possibilità di ripartire dallo stesso nucleo dello scorso anno e da un ritiro “vecchio stampo”, che non ha sottratto preziose energie tra tournée e spostamenti intercontinentali. Con il Nizza quasi non c’è storia, il gioco della squadra di Sarri a tratti è straripante, pur con le consuete amnesie difensive. Proprio per questo motivo, come confessa anche Mertens a fine gara, il 2-0 è risultato quasi stretto, specialmente alla luce della possibilità di giocare il finale di gara in 11 contro 9 a causa di qualche eccesso di protagonismo del direttore di gara.
SUBITO MERTENS – Le due sconfitte in Ligue 1 e una fase difensiva da rivedere inducono Favre a mettere in soffitta il 4-2-3-1: per la gara che può valere una stagione, il tecnico dei transalpini sceglie la retroguardia a 3, con Jallet e Sarr esterni a tutta fascia e Saint-Maximin al fianco di Plea in attacco. Davanti c’è un Napoli che si conosce a memoria, il Nizza non intende scoprirsi anche se rischia grosso già in avvio con un colpo di testa di Callejon da due passi, leggermente alto. Senza Sneijder e Balotelli, la minaccia principale è Saint-Maximin, che cerca di rendersi pericoloso tra le linee. Un suo destro dal limite non inquadra i pali ed è una sorta di richiamo all’ordine per gli azzurri, che riescono a colpire a ridosso del quarto d’ora. Insigne è sulla linea di centrocampo, praticamente con i piedi su quella del fallo laterale, quando riceve palla e alza la testa. C’è spazio da attaccare alle spalle della difesa francese, lancio per Mertens e San Paolo pronto a esplodere: il belga salta di tocco Cardinale e insacca a porta sguarnita, con un mancino da posizione defilata tutt’altro che banale. Il vantaggio amplifica la tendenza del Napoli a controllare il match, Callejon e Mertens (quest’ultimo dopo uno splendido slalom in area) costringono Cardinale a blindare i pali per evitare un rapido 1-2. Pur sotto di un gol, il Nizza mantiene lo stesso atteggiamento: squadra accorta e qualche contropiede sporadico. La strategia paga al 35′, con Jallet che salta Ghoulam e premia l’inserimento di Koziello. Stop a seguire e diagonale, Reina trattiene il respiro e con lui tutto il pubblico di fede partenopea: sfera a lato, solo un grande spavento per Sarri. Questione di centimetri anche qualche minuto più tardi, con i difensori azzurri che scappano verso Reina mentre Saint-Maximin conduce centralmente il contropiede: nessuno decide di uscire a negare la conclusione, destro rasoterra che sfiora il palo.
TANTO NAPOLI – L’1-0 è un risultato che non soddisfa il Napoli, tornato in campo dopo l’intervallo con la voglia di aggredire ulteriormente la partita. Insigne manca il tap-in vincente da mezzo metro dopo una risposta tutt’altro che impeccabile di Cardinale sul destro di Mertens. Zielinski per Hamsik è il primo cambio di Sarri, bell’attestato di stima nei confronti di Allan, che qualche minuto più tardi riceve al limite e apre per Callejon. Cross rasoterra, Mertens apre il piatto mancino di puro istinto, pallone che sfiora il palo. Un colpo di testa di Souquet per poco non si trasforma nel raddoppio azzurro: pur di anticipare Callejon, il difensore spara in tuffo verso la porta di Cardinale e lo salva solamente la traversa. Al 25′ il 2-0 diventa realtà. Mertens scambia a terra con Insigne all’ingresso in area da sinistra, Jallet gli rifila un calcione plateale: Marciniak indica il dischetto, l’unico dubbio è sulla collocazione del contatto. Forse nei sedici metri, forse fuori: il fermo immagine a fine gara spazza via ogni incertezza, fallo netto ma fuori area. La trasformazione spetta a Jorginho, cecchino infallibile dal dischetto ai tempi di Verona: il brasiliano non trema e spiazza Cardinale.
Il 2-0 rimane un risultato eccellente per Hamsik e compagni, che sembrano di ben altra pasta rispetto a un Nizza distratto in difesa e poco efficace in attacco. Tra sei giorni, in terra francese, sarà comunque vietata ogni minima distrazione
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