Torino-Napoli 1-3: Sarri torna in testa alla classifica

Azzurri travolgenti nel primo tempo con i gol di Koulibaly, Zielinski e Hamsik. Nella ripresa si sblocca Belotti.

Nel secondo anticipo della 17a giornata di A, il Napoli sbanca Torino 3-1 e scavalca l’Inter in classifica tornando al comando con 42 punti. Azzurri travolgenti nel primo tempo: vanno a segno Koulibaly al 4′, Zielinski al 25′ e Hamsik al 30′. Il capitano realizza il gol numero 115 con la maglia del Napoli raggiungendo Maradona. Nella ripresa i granata trovano la rete con Belotti ma restano in 10 per l’infortunio di Ljajic a cambi esauriti.

“Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost” diceva Pietro Savastano nella seconda serie di Gomorra. Il Napoli, di certo, si riprende la vetta della classifica approfittando della prima sconfitta stagionale dell’Inter per sorpassare i nerazzurri e tornare padroni del campionato. Una gara che gli azzurri dovevano vincere a tutti costi visto “l’assist” dell’Udinese capace di sbancare San Siro ma soprattutto per lasciarsi alle spalle 7 giorni da incubo. Impressionante la facilità con cui i ragazzi di Sarri hanno gestito la partita, messa in ghiaccio dopo nemmeno un tempo. La perfetta macchina da gioco e da gol che abbiamo imparato ad ammirare sembra tornata e nulla ha potuto il Torino, se non giocare una ripresa tutto cuore e orgoglio per cercare di non soccombere. Squadra compatta, che si muove all’unisono. Movimenti granitici per sincronia di tutti gli 11 in campo: solito pressing alto, soliti tagli e inserimenti in area come quello di Hamsik che vale al capitano il gol numero 115 con questa maglia. Solo il signor Diego Armando Maradona era stato capace di farne altrettanti. Un Napoli che quando gioca così risulta semplicemente immarcabile e incontenibile.

L’occasione si presentava, per entrambe, come quella giusta per tornare a riveder le stelle: i granata, imbattuti da sei giornate consecutive, per proseguire la scalata verso i territori che portano all’Europa; gli azzurri, che non vincevano da tre match di fila tra campionato e Champions (e non hanno segnato in tre delle ultime cinque in A), per riprendere la corsa verso un sogno grande come la passione di un’intera città. Mihajlovic e Sarri lasciano in panchina Ljajic e Insigne: il tecnico serbo conferma l’11 che ha battuto la Lazio mentre l’allenatore toscano schiera Mario Rui a sinistra e in attacco conferma Zielinski con Mertens e Callejon.

E il Napoli si prende, di fatto, subito la partita: magari i “sarriani” non producono l’impressionante mole di occasioni da gol di certi momenti della stagione, ma partono subito a cento allora, pressando alto e facendo viaggiare la palla a tutta velocità. Koulibaly impiega 4 minuti a far aggiornare il tabellone segnando di testa da corner. E in difesa la squadra partenopea non concede niente mantenendo, tra l’altro, una linea altissima che permette di diventare un tutt’uno col resto del gruppo. Il Toro abbozza una reazione ma è sempre lento nel trovare l’imbucata risolutoria e mostra un Belotti ancora un po’ appannato. E in difesa sbaglia i movimenti, come quello che apre un’autostrada a Zielinski, imbeccato da Jorginho, che si presenta davanti a Sirigu e senza chiedere permesso sigla il raddoppio. Il tris è l’emblema del gioco di Sarri con Mertens che si allarga a sinistra, Hamsik che si butta dentro verso il centro e trova l’angolino alto che lo proietta direttamente nella leggenda e nel cuore dei suoi tifosi (posto che comunque si era già preso da tempo e di diritto). Il Napoli viaggia a memoria e non molla di un centimetro, non indietreggia e non abbassa mai la soglia di attenzione come a dire: ci teniamo bello stretto risultato e primato.

 

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